La mia passione per il mondo della radio d'epoca, mi ha portato ad innumerevoli approfondimenti in materia, non solo verso gli apparecchi Ansaldo Lorenz, ma anche rivolta a ricevitori di altre marche. Oggi ho acquisito una notevole esperienza in materia ed offro valutazioni assolutamente GRATUITE ed obiettive.
Il 20 ottobre 2016 ho anche presentato in diretta TV su rai 2 una parte della mia collezione Ansaldo ed, ancora oggi, scrivo articoli su una importante rivista di settore, Antique Radio Magazine. Ad aprile del 2015 ho pubblicato un articolo su un quotidiano di Genova e ricevo quotidianamente richieste di pareri e valutazioni che, ripeto, offro senza fini di lucro.
Per informazioni, pareri, valutazioni, consigli, curiosità e quant'altro contattatemi pure, sarò ben lieti di soddisfare le vostre richieste.
In questa sezione alcuni brevi consigli su come comportarsi in caso ci si ritrovi una vecchia radio tra le mani.
Innanzitutto mai cercare di alimentarla, cioè di accenderla. Dopo anni ed anni di inattività, dar corrente ad un apparecchio (magari predisposto per le tensioni dell'epoca e non per quella moderna a 220 V) significa danneggiarlo gravemente in caso di condensatori in perdita, o casi sfilacciati o valvole non montate correttamente.
Ho visto poi alcuni lavare letteralmente i mobili per ripulirli dalla polvere; le conseguenze di una simile azione possono essere facilmente immaginabili...
Lasciare sempre le tele originai a protezione dell'altoparlante....meglio una tela sfilacciata ma originale che non un una bella tela, ma riprodotta.
La valutazione di una radio d'epoca tiene conto di diversi elementi, quali la marca, epoca dell'apparecchio, rarità dello stesso, stato di conservazione della parte elettrica come del mobile, interesse del mercato verso quel modello ecc.
Il collezionista desidera acquisire in collezione apparecchi integri ed originali, con i mobili in patina, e parti elettriche non restaurate; voler far funzionare a tutti i costi una radio dei primissimi anni 30 potrebbe comportare degli interventi invasisi che rischiano di snaturare il valore tecnico e storico di un ricevitore; basti immaginare di guardare un telaio di una radio anni 30 aspettandosi cavi telati e condensatori a pacchetto e ritrovare invece condensatori moderni made in China, cavi di gomma o, peggio, qualche scheda elettronica per ascoltare in FM. Che valore storico potrebbe mai avere un apparecchio così modificato?
Anche vedere un mobile riverniciato, rilucidato, rilaccato, tirato spaventosamente a lucido è sinonimo di svalutazione, poiché un apparecchio con il mobile in patina ed uno chassis senza pasticci o aggiunte ha certamente più valore di un apparecchio tutto manomesso.
La mia raccomandazione è di lasciare gli apparecchi nel loro stato originario e, soprattutto, di non provare ad accenderli dopo anni di inattività...i danni potrebbero essere ingenti.
Prima di acquistare una radio, affrontando in alcuni casi anche una spesa impegnativa, è sempre bene accertarsi dell'originalità della radio che stiamo acquistando.
Per ogni tipo di collezione esistono dei falsi ed anche il mondo delle radio d'epoca non ne è esente. Tuttavia l'occhio esperto può riconoscere dettagli a volte impercettibili che fanno la differenza tra un originale ed un falso.
Per questo , in caso di dubbio sempre meglio rivolgersi all'esperto che può aiutarvi a meglio comprendere cosa vi accingete ad acquistare.
Una precisazione; si parla di falso quando l'oggetto che vi viene spacciato per originale in realtà non lo è; la replica invece è palesemente dichiarata tale e quindi, come tale, dovreste sapere di acquistare una riproduzione.